| | | OFFLINE | Post: 268 | Città: BOLOGNA | Età: 31 | Sesso: Maschile | Mangia i sordi | |
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25/06/2012 20:23 | |
Allora, qui da varie fonti posterò le cagate dei vari Valerio, Vittorio, Tommy, Giorgio, Odnof e altri vari, perchè è già qualche tempo con carlo che ci facciamo le risate
Giorgio e Onda, il grande ritorno
Testo nascosto - clicca qui Premettendo che questo non sarà un semplice ricordo di quello che è stato tra me e lei, ma bensì uno sfogo personale dovuto al mio attuale deprimente stato d’umore, invito già da ora tutti coloro che hanno o avranno intenzione di prendermi per il culo di chiudere questo file, oppure, se lo staranno leggendo su carta, di farsi una bella tazza di cazzi propri e buttare via queste pagine. Semplice e preciso. Grazie.
“ Stop Crying Your Heart “
Da sempre mi si dice che le amiche femmine sono molto utili per fare nuove conoscenze in campo sentimentale. Molti me l’hanno detto, ma spesso e volentieri ho snobbato questo consiglio pensando un po’ che fosse solo una cazzata e, un po’, che in fondo, dalle amiche mie, ci fosse ben poco dalle quali aspettarsi. In fondo, se ci penso, che amiche ho io, in grado di potermi trovare una qualunque ragazza che possa solo lontanamente interessarmi? Avendo da tutta la vita condiviso la mia infanzia con le solite amiche, bene o male ciò che potevano offrirmi lo conoscevo già e, una volta constatato che tutto ciò non era di mio interesse, ho da sempre sostenuto che le loro varie conoscenze non avrebbero mai in nessun modo potuto interessarmi.
A volte però è bello anche tornare sui propri passi… Capire che tutto ciò in cui si è creduto fino a quel giorno è solo una stronzata, nel bene ovviamente.
Prendiamo ad esempio Giulia, amica d’infanzia, d’adolescenza e molto probabilmente amica anche di età adulta. Una persona che dire che la conosco bene è dire poco, due anni più piccola. Chi se lo sarebbe mai immaginato che un bel giorno lei, arrivata alle scuole medie, faccia amicizia proprio con quella bambina (allora), quella ragazzetta non troppo alta ma dal volto sempre gioioso…Ed è così che è iniziata in effetti questa storia. Con un’amicizia di mezzo, con un collegamento femminile tra le due parti, un’amica, in fondo.
Onda è il suo nome… Non ci avevate pensato eh? Strano, avrei giurato di si, pensare che dal contesto nessuno ci sarebbe mai arrivato.
Sinceramente, la prima volta che io incrociai lo sguardo con lei non me lo ricordo, è difficile da pensare e soprattutto da ipotizzare… Buttiamola li: un anno… Un anno dalla prima volta che ho sentito parlare di questa “Onda”. Ad un primo impatto il mio interesse non si è affatto capitalizzato su di lei ne tanto meno su ciò che mi rappresentava personalmente, ovvero l’amica dell’amica… Ma va beh, dicevo io, che sarà mai, a non conoscerla non che mi perda chi sa cosa… no?
No, appunto… no. La risposta è, e sempre sarà, negativa, come questa situazione. Mi perdevo e mi perdevo proprio tanto a non conoscerla già allora, anche se, varie voci di corridoio, mi volevano già apprezzato dal punto di vista “fisico” dall’altra sponda… Da Onda, insomma.
Ma io che potevo fare? Non conoscendola non avrei neanche saputo ribattere con un altrettanto tagliente giudizio personale sull’aspetto fisico o anche su quello morale e personale… Dovevo conoscerla, mi sarebbe piaciuto.
Il momento del primo incontro è stato spesso in questi mesi oggetto di discussione perché mai nessuno tra di noi si è riuscito a ricordare con precisione la data del primo ritrovo. C’è chi dice inverno, chi no… Ma io preferisco far risalire tutto ad un’estate. Un estate tranquilla, come sempre…Pin pong, Bagni Roma, bagno, Dario, Alberto, Nicco, Self-service, tre cazzi e vaffanculo.
Mi era stato preannunciato se non sbaglio il momento del suo arrivo con grande anticipo, già che io mi ero prontamente preparato correndo alle docce per bagnarmi i capelli e mostrarmi alla fatidica ragazzetta come lo splendido dello stabilimento. Ma il tempo mi battè sul campo e voltandomi il suo sguardo andò già ad incocciare con il mio… Da lontano, sì, ma pur sempre ad incrociare.
Quel giorno passò velocemente: mi ricordo giocai a carte, feci il bagno e per diverse ore di Onda si seppe ben poco. Solo della sua presenza avevo conferma, per il resto niente. Ma non che mi disperassi, eh, anzi, tutto andava tranquillo come sempre, quasi come se quella persona li, l’anno dopo di questi tempi, non mi avrebbe mai fatto venir da piangere in mezzo a tutti come un coglione innamorato… no, assolutamente, quando mai!?
Con la fine della giornata finì anche il mio primo incontro con lei che, a dirla tutta, non è che mi fece chi sa quale impressione…
…Infatti già durante l’anno successivo la mia attenzione verso l’altra sponda, verso “l’altro sesso”, non venne a mancare e con l’inizio delle scuole superiori e le varie vacanze estive, non mi preoccupai più di tanto a quello che, quella piccola donnetta, mi sarebbe potuta rappresentare nell’immediato futuro. Anzi, il mio interesse era sinonimo di zero nei suoi confronti e l’idea che io mi potessi soltanto interessare a lei era totalmente fuori discussione.
Con l’inverno si gettò sempre più ricordi, sempre più fatti su un ipotetico “me e lei”, tant’è che neanche l’idea di vederla mi sfiorava. Tutto ciò che la riguardava era come lontanissimo da me… Ma non che io non lo volessi, io ci mettevo assolutamente del mio arrivando addirittura a pensare per mesi e mesi ad una ragazza dall’altra parte dell’Europa conosciuta, ma neanche troppo, i college in Inghilterra.
Qualche mese più in la, con il passare del tempo, lei entrò sempre di più nella mia vita… Quasi prepotentemente, senza bussare. Non che la cosa mi desse fastidio, anzi, nella mia mente iniziava a delinearsi sempre di più l’idea che, i fondo in fondo, come persona… Non era affatto male.
L’interesse crebbe con l’andare avanti… Il tempo mi seppe ripagare e di fatti qualche mese più in la ebbi conferma di quanto pensavo: l’interesse, da parte sua, c’era ancora a distanza di diversi mesi…Certamente non quell’interesse che si può avere per una persona che ti sta vicino giorno e notte, non un interesse convinto, con una base, con una fondamenta sulla quale poter costruire una relazione… Mi piacerebbe però definirlo come un apprezzamento reciproco, fisicamente e intellettualmente parlando.
I fatti mi portarono sempre di più a convincermi che quella ragazza la, faceva per me … Dalle occhiate, dai sobbalzi sulla porta di cucina per la mia presenza, dalle cene passate interamente sul piano derisorio per un semplice scalda collo… Insomma, ci volevo, ci dovevo e ci potevo provare.
Era sera. Non ricordo di preciso cosa stessi facendo, forse guardavo la TV, forse ero semplicemente al computer senza un particolare interesse…Fatto sta che aprendo la pagina di MSN vidi il suo contatto in linea. Senza perder troppo tempo mi affrettati a salutarla e a far partire una discussione, una qualsiasi. Ricordo che lanciavo di continuo frasi del cazzo come “te mi ami vero?”, l’ansia e l’emozione erano troppe e la voglia di instaurare una discussione seria scarseggiava. La buttammo quindi sul piano webcam…Dando così inizio ad un interminabile serie di sessioni webcam che finirono solo un mesetto dopo. Quella sera si che fu bella… Vederla in webcam diventava sempre più divertente, mi stavo interessando a lei e ai suoi modi di fare… Mi appassionavo a quelle nostre discussioni, a quelle cazzate che dicevamo con me che la prendevo in giro per un pigiama assurdo, giallo fotonico, che lei indossava con tanta disinvoltura. La trovavo bella anche con quello, non mi facevo grandi problemi.
Giulia nel frattempo si accorse di tutto. Va beh, di lei che comunque aveva un interesse particolare nei miei confronti lo sapeva fin dal principio, ma la mia fu una vera e propria scoperta. Mi martellò per settimane intere con minacce e accuse tipo “Elooo, ti garba Ondaaa”, oppure “ Si si si lo so ti gusta ONDAA!”… Io mi divertivo ad alternare conferma a negazione, così da “confonderle” le idee, non che ce ne fosse poi bisogno dato che era palese il mio interesse, ma tutto questo, quella situazione di stallo, in un certo senso…mi piaceva.
Sarà che io sono strano, ma la gelosia è da sempre stato un mio punto forte.
Arrivò la voce che voleva Giulia, lei e altre amiche partire per Mirabilandia verso metà Maggio…Io da buon ammiratore non potei far altro che affrettarmi a cercare un qualunque modo per seguirla, per non farla partire senza la tutela dei miei occhi vigili… Ed infatti successe l’imprevedibile. Solo 100 Euro, poi ebbi pagato ingresso al parco, notte e viaggio. Mi portai dietro anche un amico e insieme a lui passai la bellezza di due giorni con lei, loro e i miei sentimenti. Due giornate assolutamente da ricordare come incredibili, soprattutto la seconda… Ovvero, il momento che cambiò tutto… La svolta.
Trasferitomi sul loro pullman, lei non perse tempo e con un agile movimento del braccio mi deviò il cammino fino a farmi sedere accanto a lei. Parlammo per ore, arrivando a toccare argomenti che andavano dal “Ma secondo te al Cance gli garba Costanza” al “Ma quanto è bello il dialetto napoletano”. Mi sorbii ore di discorsi, sapendo dentro di me che quello che sarei andato a vivere in seguito sarebbe stato solo l’inizio di un bellissima storia. Dietro, nei sedili, si spargeva sempre di più la voce che ci voleva entrambi spasimanti dell’altro… Una volta arrivata a me rimasi completamente fermo, contento, incredulo quasi. Lei scappò, tutt’ora non ho ancora capito dove cazzo andò, fatto sta che fino al giorno dopo non ne seppi nulla.
Il tempo scorreva e tra di noi le cose si mettevano sempre meglio. Da una “semplice” chiacchierata di viaggio stava nascendo quello che noi tutti avremmo voluto.
Dopo aver ottenuto diverse conferme, arrivò quindi il giorno decisivo per noi. Il 29 Maggio, di pomeriggio dopo pranzo, ci ritrovammo su un scoglio io e lei… Tutto sembrava perfetto, tutto filava liscio. Anche li non mancarono i discorsi perché in effetti, diciamocelo, la vergogna era tanta, ma non quanta la voglia di… Insomma… Agimmo, ci ferimmo ma tornammo a casa con tanta, troppa felicità dentro. Finalmente entrambi avevamo avuto la conferma dall’altro che c’era in effetti qualcosa di grosso tra di noi.
Nelle settimane a seguire uscimmo sempre di più. Star insieme a lei era l’apice della mia giornata, il mio primo pensiero alla mattina e l’ultimo alla sera. Era veramente una bella situazione quella in cui ci trovavamo…Quella situazione che aspettavo e che finalmente era diventata una realtà costante, sempre presente all’interno delle mie abitudini. La fine era ben lontana dal raggiungerci e tutto sembrava così perfetto al tal punto che anche un singolo sgarbo, una sola incomprensione temevo avrebbe potuto rovinare quell’atmosfera che andava creandosi ogni giorno che passava.
Ma qualcosa non c’era…Mancava ancora un legame ben definito…Una data…
Una data che non tardò ad arrivare e a fermarsi nella mia memoria senza intenzione di andarsene.
Il 5 Giugno…come scordarselo.
Facemmo carte false pur di arrivare al famigerato compleanno di Benedetta e, cazzo, ne valse la pena. La fame non c’era, sapevamo entrambi a cosa stavamo andando in contro, a che cosa sentivamo l’esigenza di rispondere con un decisissimo “sì”.
Non persi poi troppo tempo: mano al collo, passo deciso, leggero, felice…Insieme arrivammo la, dove ormai poche persone stavano camminando e dove sicuramente avremmo potuto trovare quell’intimità che ormai ci mancava da troppo tempo. Ci guardammo, parlammo (come sempre..) e discutemmo. Nessuno voleva arrivare al dunque, ma a rompere il ghiaccio fu lei, a tiare fuori il discorso fu lei, a fare ciò che volevo fare io già da un po’.
Ricordo sempre il dialogo che avemmo come se fosse ieri… Forse è un ricordo troppo bello, o forse sono io che mi rifiuto di cacciar dalla mia memoria certe frasi e certi fatti, comunque fu più o meno così:
Lei: “Ehm…Quindi allora, stiamo…insieme?”
Io: “Te lo vuoi?”
Lei: “Sì..”
Io: “E allora mi sa che devi cambiar la data su MSN..”
Sì, una grande stronzata di dialogo. Non posso dare torto a nessuno, ma neanche nessuno può accusare queste semplici parole che ci scambiammo…Il sentimento c’era e entrambi lo provavamo, solo che la difficoltà c’era per entrambi e di affermare certe cose, nella nostra relazione, mai nessuno dei due ha avuto poi troppa voglia. Ma va bene così, in fondo ciò che conta è quello che sentivamo e, io… quello che sentivo, lo porto dentro tutt’ora.
La nostra è stata una relazione non poi troppo standard. Spesso e volentieri la buttavamo sullo scherzoso, ma ci piaceva così in effetti, perché ci volevamo bene e questo è quello che contava. Non abbiamo mai avuto grandi problemi, ne abbiamo mai fatto grandi litigate, anzi tutt’altro… Solo che il nostro più grande difetto è sempre stato quello di non aver mai parlato dei nostri problemi… ed infatti tutti abbiamo visto come è andata a finire seguendo questo passo.
Ma la mia Estate con lei era diversa. Mi sentivo una spanna sopra gli altri e la sua presenza accanto a me riempiva il mio cuore sempre di gioia e ultimamente anche di un altro strano sentimento… Pur non avendolo mai affermato, sono pronto a giurare che io mi stavo innamorando, senza troppi giri di parole stavolta.
Perché si dai, uno che alle 9 di mattina prende l’autobus e aspetta la bellezza di due ore in solitudine il suo arrivo, o è un grandissimo testa di cazzo oppure è solo un innamorato. E io penso proprio, e spero, che io fossi la seconda opzione…Perché il tempo in effetti mi è stato amico e sono riuscito a rendermi conto in diverse occasioni di come questo mio sentimento stesse crescendo di giorno in giorno.
Il solo vederla, starle vicina e tante altre piccole cose mi riempivano il cuore di felicità e di speranza che tutto questo non finisse mai…Ma così non fu.
Arrivarono loro, quel gruppo che conosciamo e che sinceramente non ho troppa voglia di citare in questo mio piccolo sfogo letterale. Da subito ho visto il tuo sguardo reagire in maniera positiva… Ho percepito fin dal principio il tuo interessamento verso uno in particolare, ma io sorvolavo dicendo che finche durava così allora tanto valeva stare zitto e fingere l’indifferenza…Ma a quanto pare questo non è servito a niente, ha solo peggiorato una situazione che già in quei giorni si stava facendo precaria.
La mia gelosia è stata complice della sua turbolenza sentimentale al tal punto che mi sono rovinato con le mie stesse mani. Vederla così, sorridente, gioiosa e spensierata con altri non faceva altro che farmi rodere… Ma quello sono pronto ad ammetterlo, è stato più un errore mio che suo, anche perché qua non è poi una questione di colpe o meno, qua si parla di sentimenti che sono venuti a mancare proprio sul più bello, proprio mentre mi stavo innamorando di una persona che sentivo così vicina a me.
Ed è difficile quanto doloroso ricordarci certi avvenimenti, ma proprio dove tutto era iniziato è anche finito. MSN non ci è stato amico e lei, priva di coraggio, ha preferito optare per la chat e scaricarmi così, con un pianto in webcam, esattamente dove mi ero interessato e successivamente avvicinato a lei.
Serata del cazzo quella. Penso di aver pianto più in quei due giorni che in tutta la mia vita…Se ne accorsero tutti, subito. I miei amici a consolarmi, lei spensierata, ma neanche troppo, a giro per lo stabilimento con chi sappiamo noi… E io in lontananza a guardarla con il rimorso di aver assunto i panni del testa di cazzo offeso pronto alla mollatura, quando invece non ero altro che un innamorato di merda…sì, un innamorato.
Al giorno d’oggi le cose non stanno andando meglio affatto. Continuo a ripensare a tutto ciò che abbiamo passato insieme e non mi capacito di come lei non provi più niente per me. Il destino ci è stato proprio nemico e…niente, cazzo, manchi. Manchi te, manca tutto ciò che mi rappresenti. Mancano le abitudini, manca non averti tra le mie braccia, manca anche solo non poterti più guardare con il solito cazzo di sguardo innamorato che avevo prima. Scrivo con il nodo in gola al momento e sono pronto ora come lo sarò tra un mese a ripeterti che non mi interessa tutto questo, non mi interessa se è finito tutto così, non mi interessa se tu non provi più niente…perché io si, io provo tutto. Io mi porto dietro le solite emozioni che avevo sul pullman, che avevo a fare il bagno insieme a largo quando ti tenevo in collo, che avevo quando ci siamo messi insieme e che avevo anche quando litigavamo per cose banalissime come una chiamata telefonica mancata.
Io ti amo Onda. Io sono pronto a ripeterlo quante volte vuoi, perché è vero e adesso ne ho la prova…Io ti amo ora come ti amavo prima, per me non è cambiato un cazzo. Io ti amo, gnoma, ricordatelo.
“L’acqua è brutta ma il mare è bello”….Come te, amore.
Giorgio.
Ferdi e i grandi freestyle
Ah, valerio (gxt-fed taker) è passato da testimone di geova a bestemmiatore ad arroulato per l'esercito. Il nostro vittorio nerdeggia e si lamenta perchè le ragazze quando gli dicono "come sei bello" scherzano sempre. Tommy è maraglio, si mette dei nomi imbarazzanti, e fa quello che ne sa di politica su facebook perchè fa scienze politiche. Notevole poi il rap che mette. |