tripleh5123
00martedì 7 agosto 2012 02:17
Consigliaci la tua musica.
MrNicolasz
00martedì 7 agosto 2012 02:44
Re:
tripleh5123, 8/7/2012 2:17 AM:

Consigliaci la tua musica.


diciamo che io ho una visione a 360° nella musica. ascolto di tutto... vocalmente i miei artisti preferiti sono in ordine:
Tim Buckley
Nick Cave
Tom Waits
Beefheart
Mike Patton

Per consigliarvi ciò che io ascolto dovrei scrivere veramente troppo... e non ne ho voglia

passo dal free jazz al post-hardcore, dalla techno al thrash metal, dall'american primitivism alla drum and bass, dal nu jazz al death metal....


tripleh5123
00martedì 7 agosto 2012 02:52
Non avevo dubbi sulla tua visione in toto della musica, un artista poliedrico come te sa (e deve) apprezzare ogni anfratto musicale per coglierne i pregi ed evolverne i suoni.

Non li conosco ma li recupererò subito, grazie, grazie!

DEVI SCRIVERE TROPPO! Aspetto speranzoso.

Parlaci dell'american primitivism, è un genere sottovalutato?



MrNicolasz
00martedì 7 agosto 2012 03:20
l'american primitivism è il genere più sottovalutato dell'intera storia della musica

Essoha le sue radici nel blues cioè nella terra, ma allo stesso tempo riesce a comprendere in sè anche la musica orientale e principalmente i raga indiani

oriente e occidente che si fondono in un unico strumento: la chitarra

questo connubio tra trascendenza e terra e il fatto che lo strumento utilizzato sia la chitarra spesso a dodici corde lo rende uno dei generi più misteriosi ed affascinanti.

ascolta Basho, Fahey, Blackshaw, Sandy Bull e poi dimmi se non ho ragione

Zero 1
00martedì 7 agosto 2012 19:57
Ti piace Enore Zaffiri?

E' uno un po' come te, potrebbe piacerti.
MrNicolasz
00martedì 7 agosto 2012 21:24
Re:
Zero 1, 07/08/2012 19.57:

Ti piace Enore Zaffiri?

E' uno un po' come te, potrebbe piacerti.




Non lo conosco e su youtube c'è solo una composizione di 1 minuto e mezzo dedicata a Fontana che non mi dice niente di che. Però mi ha incuriosito la sua visione del metatesto che ho trovato su wikipedia; cioè la composizione di musica attraverso uno schema di sovrapponimento numerico. Ad una cosa simile ci avevo già pensato anche io. Mi ha incuriosito adesso vedo se riesco a trovare qualche sua composizione.
Zero 1
00martedì 7 agosto 2012 22:23
Re: Re:
MrNicolasz, 07/08/2012 21.24:




Non lo conosco e su youtube c'è solo una composizione di 1 minuto e mezzo dedicata a Fontana che non mi dice niente di che. Però mi ha incuriosito la sua visione del metatesto che ho trovato su wikipedia; cioè la composizione di musica attraverso uno schema di sovrapponimento numerico. Ad una cosa simile ci avevo già pensato anche io. Mi ha incuriosito adesso vedo se riesco a trovare qualche sua composizione.



Inutile che cerchi, era il prof. di Armonia di mio Padre quando era al conservatorio di Torino. Praticamente le registrazioni sono rarissime, anche se ci sono. Io possiedo qualcosa, ma uppare dei nastri non mi va.

Beh, oddio, guarda che tre quarti della grande musica classica/concreta è fatta seguendo degli schemi numerici. Zeffiri, insieme a Maderna e la sua squadra, non fa altro che tradurre un linguaggio collocandosi nella scena post dada (ecco perchè il tributo a Fontana). Non sei arrivato primo, ecco. Di Zaffiri si trova pochino solo su Soulseek, ma non è un granchè.

Comunque, vorrei un tuo giudizio sulla scena avanguardistica italiana dagli ani '50 in avanti, e le sue grandi diramazioni sua in Francia che in Germania.

Immagino che tu mastichi bene anche Schoenberg, giusto?

Che ne pensi della Dodecafonia?

Secco: Stockhausen o Xenakis?
tripleh5123
00mercoledì 8 agosto 2012 01:47
Re:
MrNicolasz, 07/08/2012 03.20:

l'american primitivism è il genere più sottovalutato dell'intera storia della musica

Essoha le sue radici nel blues cioè nella terra, ma allo stesso tempo riesce a comprendere in sè anche la musica orientale e principalmente i raga indiani

oriente e occidente che si fondono in un unico strumento: la chitarra

questo connubio tra trascendenza e terra e il fatto che lo strumento utilizzato sia la chitarra spesso a dodici corde lo rende uno dei generi più misteriosi ed affascinanti.

ascolta Basho, Fahey, Blackshaw, Sandy Bull e poi dimmi se non ho ragione




Grazie.

Altri generi sottovalutati?
MrNicolasz
00mercoledì 8 agosto 2012 02:32
Re: Re: Re:
Zero 1, 07/08/2012 22.23:



Inutile che cerchi, era il prof. di Armonia di mio Padre quando era al conservatorio di Torino. Praticamente le registrazioni sono rarissime, anche se ci sono. Io possiedo qualcosa, ma uppare dei nastri non mi va.

Beh, oddio, guarda che tre quarti della grande musica classica/concreta è fatta seguendo degli schemi numerici. Zeffiri, insieme a Maderna e la sua squadra, non fa altro che tradurre un linguaggio collocandosi nella scena post dada (ecco perchè il tributo a Fontana). Non sei arrivato primo, ecco. Di Zaffiri si trova pochino solo su Soulseek, ma non è un granchè.

Comunque, vorrei un tuo giudizio sulla scena avanguardistica italiana dagli ani '50 in avanti, e le sue grandi diramazioni sua in Francia che in Germania.

Immagino che tu mastichi bene anche Schoenberg, giusto?

Che ne pensi della Dodecafonia?

Secco: Stockhausen o Xenakis?




MrNicolasz
00mercoledì 8 agosto 2012 02:33
Devo essere sincero al cento per cento, della musica classica d'avanguardia del 900 ne mastico un poco, ma non abbastanza da tenere un discorso impegnato con uno che ne è appassionato. Diciamo che le mie conoscenze si fermano ai più noti come Berio, Stockhausen, Reich, Cage, LaMonte Young, Nono, Maderna, Riley, Xenakis di loro ho ascoltato comunque un po' di opere. Per la dodecafonia nutro un senso di amore-odio ne comprendo l'originalità per il periodo storico in cui Schoenberg la concepì e il fatto che l'atonalità sarà anche una delle maggiori influenze nella musica del 900, sopratutto nel jazz (Dio te non sai quanto ogni giorno ringrazio Tristano), ma di per sè l'ho sempre trovata pretenziosa e più vista come un'esercizio tecnico compositivo, e per certi versi la ritengo l'antitesi dell'emozione, ma in fondo dipende sempra da cosa si cerca nella musica... O sbaglio? La dodecafonia seguita alla lettera è un tipo di composizione che estremizza la logica compositiva, tutto questo può risultare figo, ma in realtà è qualcosa che, nella maggior parte dei casi, risulta freddo e distaccato. Insomma se si guarda La dodecafonia vista con la prospettiva dell'epoca ha un senso di ribellione delle regole modali dell'epoca, (cazzo più di 1000 anni di musica secondo lo schema modale rompe decisamente le palle) ma adesso come adesso ascoltare un'opera elettroacustica di Stockhausen per esempio... cosa ti trasmette? Niente! Questo è il punto; a parte il fatto di comprendere sperimentazione eccetera essa non ti trasmette niente. Io sono dell'idea che in tutto ci voglia equilibrio, se ti sbilanci troppo inevitabilmente finisci per cadere nel superfluo

Credo di aver parlato fin troppo, ora grazie ai 3 litri di birra ingeriti questa sera mi toccherà perdere dieci minuti minimo nel rileggere tutto alla ricerca dei miei infiniti errori ortografici

Ah giusto dico Xenasis perchè a pelle ascoltandolo l'ho sempre trovato più espressivo.

Zero 1
00mercoledì 8 agosto 2012 03:32
Re:
Sì, ti piacciono i soliti quindi. Io ho una predilizione per Nono e DellaPiccola, due compositori che sì hanno avuto il coraggio ma che allo stesso tempo hanno fatto una ricerca spirituale di notevole caratura (specialmente DallaPiccola).

Atonalità? Veramente tra i primi a sperimentare l'atonalità c'è Beethoven con la sua grande fuga per quartetto d'archi. Poi considerando i compositori post romantici/impressionistici hanno spese volte sforato nell'atonalità. La dodecafonia Schoenberghiana non la si può considerare come una protesta comunque, anche all'epoca il suo teorema dodecafonico era retto da basi armoniche razionali e studiate nei minimi dettagli. Diciamo che la dodecafonia veraè nata poi all'est con la scuola russa, Shostakovich e Stravinsky. Credo che per capire la dodecafonia, te devi saper leggere la musica anche sul cartaceo. Se vai ad orecchio è inutile ed infantile.

La questione di trasmettere o no è legata al fatto di sapere leggere la musica.C'è un motivo perchè la gente chiama sperimentazione, no? E' per il semplice fatto che sperimenta dei linguaggi non tradotti che tu devi saper decifrare. Certo, l'emozione come si intende oggi è un sentimento provinciale ed ipocrita. Visto che sei anche te un grande compositore, dovresti imparare a saper leggere la musica.

Xenaxis lo considerano in molti l'antitesi di Bach, te che ne pensi?
MrNicolasz
00sabato 11 agosto 2012 20:56
Re: Re:
Zero 1, 08/08/2012 03.32:

Sì, ti piacciono i soliti quindi. Io ho una predilizione per Nono e DellaPiccola, due compositori che sì hanno avuto il coraggio ma che allo stesso tempo hanno fatto una ricerca spirituale di notevole caratura (specialmente DallaPiccola).

Atonalità? Veramente tra i primi a sperimentare l'atonalità c'è Beethoven con la sua grande fuga per quartetto d'archi. Poi considerando i compositori post romantici/impressionistici hanno spese volte sforato nell'atonalità. La dodecafonia Schoenberghiana non la si può considerare come una protesta comunque, anche all'epoca il suo teorema dodecafonico era retto da basi armoniche razionali e studiate nei minimi dettagli. Diciamo che la dodecafonia veraè nata poi all'est con la scuola russa, Shostakovich e Stravinsky. Credo che per capire la dodecafonia, te devi saper leggere la musica anche sul cartaceo. Se vai ad orecchio è inutile ed infantile.

La questione di trasmettere o no è legata al fatto di sapere leggere la musica.C'è un motivo perchè la gente chiama sperimentazione, no? E' per il semplice fatto che sperimenta dei linguaggi non tradotti che tu devi saper decifrare. Certo, l'emozione come si intende oggi è un sentimento provinciale ed ipocrita. Visto che sei anche te un grande compositore, dovresti imparare a saper leggere la musica.

Xenaxis lo considerano in molti l'antitesi di Bach, te che ne pensi?



Ti devo dar ragione su tutto ( o quasi ), è comunque vero che devo iniziare a leggere la musica ( inizierò appena incomincerò le lezioni alla tastiera ). Devo invece contraddirti sul fatto che trasmettere emozione è solamente relazionato alla scrittura. Ti faccio solo questo esempio: Se io ascolto un'improvvisazione jazz al piano sono capace di emozionarmi, ma ciò non vuol dire che quella composizione è provincialotta ( sì lo so che tu probabilmente non ti satavi riferendo al jazz ma a qualcosa di più mainstream ) ma resta di fatto che essa non risponde alle regole di scrittura. Diciamo che sono dell'idea che un'orecchio allenato faccia di più che carta e penna. Ovviamente ciò non vuol dire che rimarrò nella mia ignoranza...

Quella di Xenaxis e Bach non la sapevo
Zero 1
00domenica 12 agosto 2012 14:08
Re: Re: Re:
MrNicolasz, 11/08/2012 20.56:



Ti devo dar ragione su tutto ( o quasi ), è comunque vero che devo iniziare a leggere la musica ( inizierò appena incomincerò le lezioni alla tastiera ). Devo invece contraddirti sul fatto che trasmettere emozione è solamente relazionato alla scrittura. Ti faccio solo questo esempio: Se io ascolto un'improvvisazione jazz al piano sono capace di emozionarmi, ma ciò non vuol dire che quella composizione è provincialotta ( sì lo so che tu probabilmente non ti satavi riferendo al jazz ma a qualcosa di più mainstream ) ma resta di fatto che essa non risponde alle regole di scrittura. Diciamo che sono dell'idea che un'orecchio allenato faccia di più che carta e penna. Ovviamente ciò non vuol dire che rimarrò nella mia ignoranza...

Quella di Xenaxis e Bach non la sapevo



Beh, ovviamente il Jazz va a gusti.
Io non lo apprezzo tanto, per il semplice fatto che alle volte è troppo dispersivo e nell'espressività musicale ostentata non ci riesco ad intravedere un'individualità nel musicista che opera.
Detto questo, il jazz fatto da persone comunque che hanno un bagaglio mentre "black" si sente eccome, prendi ad esempio un Keith Jarrett o un Jan Garbareck. Jarrett ha inciso le variazioni Goldberg ed i preludi di Shostakovich, inoltre credo che si diletti bene anche all'organo. Le ultime cose di Garbareck sono delle ricerche nei canti gregoriani e prima del sistema tonale. Due dei tanti che il Jazz lo hanno costruito con una personalità e con una profondità che altri negri di merda non riescono. Le costruzioni di Jarrett improvvisate sono molto legate ad atmosfere che di jazz hanno solo lo stile, secondo me. Non per questo disdegno un Monk che ci mette il cuore, o un grande musicista eclettico come Miles Davis che ha aperto il jazz alle contaminazioni dirette o indirette. Ma il grande neo del genere è proprio la mancanza di individualità, sebbene sia ricercata dagli artisti.

Poi vabè, ci sono quelli che hanno superato tutto, come i vari Andrew Hill, Erich Dolphy e Kenny Garrett che hanno portato l'esperienza Jazz scolastica verso un modo di scrivere di musica che si avvicina assai di più alle geometrie contemporanee.

Poi oh, io sono uno di quelli che considera più Jazz un Cole Potter o una Nina Simone.

Sì, Xenakis viene considerato l'antitesi di Bach proprio il suo modo di distruggere l'architettura sonora. Possiamo però affermare che Xenakis e Bach, oltre ad essere musicisti, erano anche dei grandi tecnici(inteso non virtuosismo). Uno comunque era un architetto (Iannis), l'altro un tecnico vero e proprio degli strumenti tantè che era solito costruirseli da solo. Gente che oltre la mentalità musicale, aveva nozioni meccaniche, matematiche e scientifiche. Mentre Bach creava un'architettura anti barocca (sebbene quello fosse il suo tempo), in cui la funzione di decomposizione musicale era usata per una ricerca effettiva di una struttura armonica e modale perfetta con una sfaccettatura "viva" della musica, Xenakis iniziava con l'empietà ed un modo di comporre nichilistico (in termini filosofici). Xenakis costruiva per distruggere il vuoto musicale, in altre parole.


MrNicolasz
00domenica 12 agosto 2012 21:52
Ovviamente i gusti non si distinguono, ma devo dire che certi artisti in qualunque genere lasciano il segno e in qualunque genere certi artisti emulano i connotati standard e basta. Poi è sempre più difficile trovare personalità in generi, dove manca la voce e gli strumenti sono più o meno gli stessi; ma ciò non vuol dire che manchi. Io ormai riesco a distinguere molti artisti; ma è anche vero che come hai detto te nel jazz c'è stata una fortissima mancanza di personalità. D'altronde ad un orecchio meno esperto ciò capita anche nella classica. Ovviamente io ho dedicato negli ascolti il quadruplo del tempo nel jazz rispetto alla classica; penso che tu abbia fatto lo stesso ma al contrario. Quindi diciamo che si tratta sempre di esperienza e punti di vista.

Grazie della perla su Xenasis e Bach
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