Re:
dehumanized, 08/04/2014 10:40:
La streak era tutto questo.
No, dehu, tutto questo è Undertaker, non la streak. La streak non è un viaggio epico, è una fortunata coincidenza, un progetto a lungo termine fortunosamente riuscito. E' Undertaker che ha passato 3 ere di wrestling, la streak è stata solo un momento della terza era. Un momento con cui, resasi conto delle potenzialità espressive della streak, la WWE ha potuto, finalmente, drammatizzare la streak nonchè la parte finale della carriera di Taker per dare un degno finale al vero viaggio epico, quello del miglior character mai esistito. Undertaker non nasce dalla streak, lo sai meglio di me, nasce dalla sua personalità. Il tema portante del suo character non può essere una materialistica striscia di vittorie, quanto piuttosto una sua umanizzazione. Le due cose, sì, ultimamente sono collegate, ma non coincidono. La streak è solo un momento narrativo.
Ora, sarà che in sti mesi ho letto pure troppi manuali di narratività per non citarli, ma no, questa sconfitta è perfettamente sensata. Per due ragioni:
La minaccia della fine è il primo passo per la rinascita. Dal momento che hanno voluto drammatizzare a tutti i costi sta striscia, serve uno sviluppo causale logico che porti Taker ad essere diverso da quel che era. Se la striscia fosse rimasta intatta, si sarebbe bloccato il processo, Taker sarebbe rimasto la leggenda immortale di sempre, gli ultimi match non avrebbero avuto alcun senso e cosa ti sarebbe rimasto? La fine della streak apre a mille orizzonti. Certo, che possa essere la fine di Taker non lo escludo, ma non sarebbe certo dipendente dalla rottura della streak, quanto dalle precarie condizioni fisiche. Dal post-streak deve nascere un nuovo Taker, un Taker indipendente dalla streak, un Taker finalmente umanizzato. Ma solo dopo uno shock del genere è possibile, solo dopo che hai visto la morte in faccia, puoi rialzarti. Seriamente, dehu, narrativa 101.
Lo shock è funzionale alla rottura Taker/streak. Mi riferisco stavolta al feud, al match ed alle sue aspettative in particolare. Sarà pure sbagliato dirlo, sarà pure una cazzata, ma dalla pessima gestione hanno ottenuto ciò che volevano. Non c'era modo di accontentare la gente perchè, per loro, Lesnar non doveva in alcun modo vincere. Ci sarebbero state in ogni caso lamentele e perchè Lesnar era un part-timer e perchè Taker è la streak e stronzate varie. Quindi cosa hanno fatto? L'hanno reso il più possibile scontato, malsanamente prevedibile e "minimale" con un Taker risoluto fin dall'inizio coi suoi mindgames (o, nel match, quando pensa di poter sconfiggere Lesnar con le sue stesse armi, sottomettendolo). Perchè? Perchè non doveva essere un climax, lo spettatore non poteva dubitare della sconfitta di Taker, perchè per fare una sorpresa lo spettatore non deve sapere nè minimamente pensare che possa succedere (e pure qua, narrativa 101). Il climax ti porta ad una risoluzione pacifica, la sorpresa ti porta ad una rottura. E la rottura era NECESSARIA. Necessaria per la temporanea (?) "morte" di Taker. Necessaria per far capire che Taker non è la streak.
L'unica cosa di cui ci si può lamentare è del workrate del match in sè. Che poi, figa, Taker s'è pijato una commozione cerebrale 20 secondi dopo l'inizio del match e c'aveva contro Lesnar che sa solo che picchiare forte, sticazzi. Ma anche lì, che culo, non ha fatto altro che aumentare la scontatezza del risultato finale (perchè vedi mo se Taker mo perde dopo sto match di merda) ed il senso di fine di Taker.