The Streak is Over

dehumanized
00martedì 8 aprile 2014 10:40
Wrestlemania XXX (quel 30 scritto con i numeri romani, che richiama il vietato ai minori non è mai stato tanto azzeccato) sarà ricordata per sempre come quella in cui Undertaker ha perso l'imbattibilità. Tutto il resto finirà nel dimenticatoio. Ma la streak di Undertaker interrotta è qualcosa che, da fan entusiasta del becchino, mi ha lasciato a bocca aperta: alla terza F5, mentre l'arbitro contava, pensavo che avessero esagerato a far resistere Taker ad un numero tanto alto di mosse finali di Lesnar, che avessero tirato il match troppo per le lunghe. Così, quasi senza che me ne accorgessi, l'arbitro ha contato fino a tre e la streak è finita. Incredulo, con le mani incrociate sulla testa, a bocca aperta per lo stupore, ho sentito il gelo pervadermi come poche volte mi era accaduto. Il silenzio dell'arena, le facce sconvolte, erano la perfetta rappresentazione di quel che accadeva nel mio cervello.
Devo ammettere che la WWE mi ha fregato per bene: non c'era niente nella costruzione di questo match che lasciasse presagire che la streak stesse per terminare; un feud anonimo, un match piuttosto brutto, tutto lasciava prevedere che Lesnar fosse un'altra vittima sacrificale, da immolare sull'altare della storia del wrestling.
Perché la streak era, e sarà sempre, l'unico vero filo conduttore della storia della WWF\WWE, l'unico aspetto che accomunasse almeno tre generazioni di fan e tre ere dello sport entertainment. In questi 22 anni il wrestling è cambiato radicalmente, il modo di lottare è completamente mutato. Un solo uomo è riuscito a tenere insieme tutto, un solo uomo ha dimostrato che nella vita possono esserci certezze immutabili, che il tempo può scorrere impietoso, ma almeno una volta all'anno deve arrendersi alla nostra volontà.
La streak era tutto questo. Era quell'illusione di poter cambiare le cose che soltanto un prodotto di fantasia può, e a volte deve, regalarti. La streak era un viaggio epico di un uomo non del tutto umano, capace sempre di risorgere, di sfuggire alle ombre, di essere egli stesso ombra.
Undertaker è stato forse l'unico personaggio che ha caratterizzato costantemente la mia vita: ero ragazzino e lui debuttò impressionandomi, oggi sono uomo e ancora combatte. Io sono cambiato, forse in modo ancor più radicale di quanto sia cambiato il wrestling, ma lui sembrava immutabile, il punto fermo che deve esserci nella vita di ognuno. Guardare un suo match a WrestleMania era come rileggere un vecchio libro, come ascoltare ancora una volta Paranoid dei Black Sabbath, era un rituale attraverso cui sconfiggere il tempo. La particolarità era quella di non dover togliere la polvere.
La streak aveva sconfitto il tempo.
Ero, e sono tuttora, convinto che non dovesse essere interrotta da nessuno, e che Taker avrebbe dovuto smettere dopo il 20-0. Devo anche ammettere che l'emozione forte che ho provato, e che ancora mi pervade, ha un suo aspetto piacevole, è quella malinconia che non lascia spazio alla tristezza, perché guardi indietro contento che quel ricordo ci sia, grato di aver vissuto quegli avvenimenti. Come guardare le fotografie di un viaggio.
Il viaggio di Undertaker è finito a Wrestlemania 30. Mi auguro che quello sia stato il suo ultimo match, perché adesso rivederlo sul ring non avrebbe alcun senso.
RIP Undertaker.
The Heathen
00mercoledì 9 aprile 2014 01:06
Re:
dehumanized, 08/04/2014 10:40:

La streak era tutto questo.


No, dehu, tutto questo è Undertaker, non la streak. La streak non è un viaggio epico, è una fortunata coincidenza, un progetto a lungo termine fortunosamente riuscito. E' Undertaker che ha passato 3 ere di wrestling, la streak è stata solo un momento della terza era. Un momento con cui, resasi conto delle potenzialità espressive della streak, la WWE ha potuto, finalmente, drammatizzare la streak nonchè la parte finale della carriera di Taker per dare un degno finale al vero viaggio epico, quello del miglior character mai esistito. Undertaker non nasce dalla streak, lo sai meglio di me, nasce dalla sua personalità. Il tema portante del suo character non può essere una materialistica striscia di vittorie, quanto piuttosto una sua umanizzazione. Le due cose, sì, ultimamente sono collegate, ma non coincidono. La streak è solo un momento narrativo.
Ora, sarà che in sti mesi ho letto pure troppi manuali di narratività per non citarli, ma no, questa sconfitta è perfettamente sensata. Per due ragioni:
La minaccia della fine è il primo passo per la rinascita. Dal momento che hanno voluto drammatizzare a tutti i costi sta striscia, serve uno sviluppo causale logico che porti Taker ad essere diverso da quel che era. Se la striscia fosse rimasta intatta, si sarebbe bloccato il processo, Taker sarebbe rimasto la leggenda immortale di sempre, gli ultimi match non avrebbero avuto alcun senso e cosa ti sarebbe rimasto? La fine della streak apre a mille orizzonti. Certo, che possa essere la fine di Taker non lo escludo, ma non sarebbe certo dipendente dalla rottura della streak, quanto dalle precarie condizioni fisiche. Dal post-streak deve nascere un nuovo Taker, un Taker indipendente dalla streak, un Taker finalmente umanizzato. Ma solo dopo uno shock del genere è possibile, solo dopo che hai visto la morte in faccia, puoi rialzarti. Seriamente, dehu, narrativa 101.
Lo shock è funzionale alla rottura Taker/streak. Mi riferisco stavolta al feud, al match ed alle sue aspettative in particolare. Sarà pure sbagliato dirlo, sarà pure una cazzata, ma dalla pessima gestione hanno ottenuto ciò che volevano. Non c'era modo di accontentare la gente perchè, per loro, Lesnar non doveva in alcun modo vincere. Ci sarebbero state in ogni caso lamentele e perchè Lesnar era un part-timer e perchè Taker è la streak e stronzate varie. Quindi cosa hanno fatto? L'hanno reso il più possibile scontato, malsanamente prevedibile e "minimale" con un Taker risoluto fin dall'inizio coi suoi mindgames (o, nel match, quando pensa di poter sconfiggere Lesnar con le sue stesse armi, sottomettendolo). Perchè? Perchè non doveva essere un climax, lo spettatore non poteva dubitare della sconfitta di Taker, perchè per fare una sorpresa lo spettatore non deve sapere nè minimamente pensare che possa succedere (e pure qua, narrativa 101). Il climax ti porta ad una risoluzione pacifica, la sorpresa ti porta ad una rottura. E la rottura era NECESSARIA. Necessaria per la temporanea (?) "morte" di Taker. Necessaria per far capire che Taker non è la streak.
L'unica cosa di cui ci si può lamentare è del workrate del match in sè. Che poi, figa, Taker s'è pijato una commozione cerebrale 20 secondi dopo l'inizio del match e c'aveva contro Lesnar che sa solo che picchiare forte, sticazzi. Ma anche lì, che culo, non ha fatto altro che aumentare la scontatezza del risultato finale (perchè vedi mo se Taker mo perde dopo sto match di merda) ed il senso di fine di Taker.
dehumanized
00mercoledì 9 aprile 2014 09:15
Re: Re:
The Heathen, 09/04/2014 01:06:


E' Undertaker che ha passato 3 ere di wrestling, la streak è stata solo un momento della terza era. Un momento con cui, resasi conto delle potenzialità espressive della streak, la WWE ha potuto, finalmente, drammatizzare la streak nonchè la parte finale della carriera di Taker per dare un degno finale al vero viaggio epico, quello del miglior character mai esistito. Undertaker non nasce dalla streak, lo sai meglio di me, nasce dalla sua personalità. Il tema portante del suo character non può essere una materialistica striscia di vittorie, quanto piuttosto una sua umanizzazione. Le due cose, sì, ultimamente sono collegate, ma non coincidono. La streak è solo un momento narrativo.
La minaccia della fine è il primo passo per la rinascita. Dal momento che hanno voluto drammatizzare a tutti i costi sta striscia, serve uno sviluppo causale logico che porti Taker ad essere diverso da quel che era. Se la striscia fosse rimasta intatta, si sarebbe bloccato il processo, Taker sarebbe rimasto la leggenda immortale di sempre, gli ultimi match non avrebbero avuto alcun senso e cosa ti sarebbe rimasto? La fine della streak apre a mille orizzonti. Certo, che possa essere la fine di Taker non lo escludo, ma non sarebbe certo dipendente dalla rottura della streak, quanto dalle precarie condizioni fisiche. Dal post-streak deve nascere un nuovo Taker, un Taker indipendente dalla streak, un Taker finalmente umanizzato. Ma solo dopo uno shock del genere è possibile, solo dopo che hai visto la morte in faccia, puoi rialzarti.
Lo shock è funzionale alla rottura Taker/streak. Mi riferisco stavolta al feud, al match ed alle sue aspettative in particolare. Sarà pure sbagliato dirlo, sarà pure una cazzata, ma dalla pessima gestione hanno ottenuto ciò che volevano. Non c'era modo di accontentare la gente perchè, per loro, Lesnar non doveva in alcun modo vincere. Ci sarebbero state in ogni caso lamentele e perchè Lesnar era un part-timer e perchè Taker è la streak e stronzate varie. Quindi cosa hanno fatto? L'hanno reso il più possibile scontato, malsanamente prevedibile e "minimale" con un Taker risoluto fin dall'inizio coi suoi mindgames (o, nel match, quando pensa di poter sconfiggere Lesnar con le sue stesse armi, sottomettendolo). Perchè? Perchè non doveva essere un climax, lo spettatore non poteva dubitare della sconfitta di Taker, perchè per fare una sorpresa lo spettatore non deve sapere nè minimamente pensare che possa succedere (e pure qua, narrativa 101). Il climax ti porta ad una risoluzione pacifica, la sorpresa ti porta ad una rottura. E la rottura era NECESSARIA. Necessaria per la temporanea (?) "morte" di Taker. Necessaria per far capire che Taker non è la streak.
L'unica cosa di cui ci si può lamentare è del workrate del match in sè. Che poi, figa, Taker s'è pijato una commozione cerebrale 20 secondi dopo l'inizio del match e c'aveva contro Lesnar che sa solo che picchiare forte, sticazzi. Ma anche lì, che culo, non ha fatto altro che aumentare la scontatezza del risultato finale (perchè vedi mo se Taker mo perde dopo sto match di merda) ed il senso di fine di Taker.



Quello che dici è vero, in prospettiva prettamente narrativa. Ma, proprio per le condizioni fisiche di Taker, una scelta del genere avrebbero dovuto farla al primo match con Shawn Michaels, quando il becchino era ancora in condizione di fare dei match decenti negli anni a venire.
Oggi questa possibilità non c'è più, il becchino non sta in piedi. Quindi questa sconfitta arriva tardi. Il climax narrativo va a farsi benedire. Insomma le scelte forti a livello narrativo si fanno quando hai ancora molto da dire, non quando la storia è alla fine.
La streak ormai era la rappresentazione più materiale dell'immortalità di Undertaker, la sua umanizzazione deve significare necessariamente la fine.
Dal punto di vista della costruzione invece tutto è stato perfetto, l'ho scritto dall'altra parte, non c'era alcun preavviso della sconfitta e questo è stato il vero colpo forte.
Intanto se ne è andato anche Warrior, riposi in pace.
The Heathen
00mercoledì 9 aprile 2014 18:58
Bei giorni per il piccolo Giacomino [SM=g2338887]
Vabbè che la WWE abbia navigato a vista per anni mi pare ovvio. Avessero iniziato a drammatizzare prima del secondo match con Shawn, si poteva anche fare, è che si sono accorti della potenzialità solo al ritiro di Flair (i due scontri alla rumble furono di preparazione al match di WM25, che alla fine fu inutilissimo). E sì, si poteva tagliare un match con HHH, il primo.
C'è da contare che non fosse morto Bearer, probabilmente la streak gliel'avrebbero rotta lo scorso anno, anche perchè quello successivo all'End of an Era.
Comunque io mica ho detto che la rinascita deve avvenire solo in-ring, può pure essere la fine, anzi molto più probabile che lo sbocco sia la Hall of Fame, visto cos'è successo quest'anno
Le tempestiche delle morti comunque sono sempre spettacolari. Il commiato di Warrior a Raw è assurdo, certo, sembra che sia morto per affaticamento, un po' se l'è cercata
dehumanized
00giovedì 10 aprile 2014 09:46
Quanto avvenuto tra WM e la morte di Warrior certifica la mia vecchiaia!
Credo che lo sbocco naturale sia proprio la Hall of Fame e stop. Al più potrebbero dargli un ruolo nella costruzione di Wyatt che potrebbe, in qualche modo, interpretare una gimmick simile a quella del becchino. Sul ring francamente non lo manderei più, comunque non a WM. Forse potrebbe starci un match con Sting a Summerslam o alla Rumble, ma il rischio grosso è quello di assistere a qualcosa di patetico.

Tornando alla streak, evidente che in WWE manchi sempre un minimo di scrittura che vada più in là della settimana successiva, con tutte le conseguenze negative del caso. Sulla streak avrebbero dovuto costruire una sorta di romanzo, ed il primo match con Michaels sarebbe stato perfetto per interrompere la streak. L'anno successivo potevi fare un carrer vs carrer che sarebbe stato molto interessante ed incerto.
Credo che acquisterò la maglietta celebrativa della streak e quella di Lesnar Eat sleep break the streak. Così, per farmi del male.
Zero 1
00venerdì 18 aprile 2014 00:47
Dehu sembri il Principe.
dehumanized
00martedì 22 aprile 2014 09:54
Re:
Zero 1, 18/04/2014 00:47:

Dehu sembri il Principe.




Presumo che sia un insulto, ma chi è il principe?
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