Povia con “La striscia di Gaza”: in dubbio fino all’ultimo per le polemiche sul possibile incitamento al consumo di droga contenuto nel testo, è la storia di un bambino palestinese che si fa esplodere su un autobus affollato dopo aver dato da mangiare ai suoi piccioni.
E' veramente malato sto quì, piccioni e attenzioni, solo questo vuole
Arisa e Caparezza con “Trullallero trullallà”: un ardito mix tra la denuncia sociale dei pezzi di Caparezza e le melodie orecchiabili di Arisa.
Trashata dell'anno in arrivo
Umberto Tozzi con “Amore mio per sempre”: perché qualche vecchia gloria al festival ci vuole a prescindere
Chissenefotte?
Gigetto Lagoi con “Nemici innamorati”: il vincitore dell’edizione 2009 di Amici con una canzone scritta da Pierpiero Caronte di Amici
Vincerà lui, Sanmediaset vince sempre
Morgan con “Un anno perduto”: riammesso a partecipare quest’anno grazie ad un silenzio stampa di tre mesi, un brano malinconico composto originariamente per theramin, sitar, oboe, ukulele e sarangi, ha creato non pochi problemi all’orchestra.
Dio
Ivana Spagna con “Ballare, ballare”: perché ogni cinque anni deve partecipare al festival per contratto.
La RAI è un servizio dello Stato, sti stronzi hanno firmato un contratto per spaccarci i coglioni ogni 5 anni con sta cogliona e nessuno ha detto nulla?
Segio Bassi con “Ragazzo del Nord”: entrato in quota Lega Nord in qualità di cantautore padano, inoltre in ogni Sanremo tra i big ce n’è sempre uno tale che la gente si chieda “ma che ci fa tra i big, questo?”.
No eh, padano, non c'entra na sega tra i big, arriva in finale
Rosario Miraggio con “Napule ‘chhiu bella cosa”: perché senza un cantante napoletano nazional-popolare non si fanno ascolti al Sud.
Contando che tutti quelli di DW saranno suoi fan, arriverà in finale
Albano e Fausto Leali con “Il coraggio di volare”: due vecchi leoni del festival che propongono un brano vecchio stile con un palese omaggio al grande Mimmo Modugno
Ma avere il coraggio di schiattare no?
I Finley con “ntv+b” perché un gruppo ggiovane che parli il linguaggio dei ggiovani a Sanremo è obbligatorio
Non sono un giovane.
Pupo, Lapo Elkann e Antonio Cassano con “Alèè Oh-oh (se c’ero io i mondiali li avrebbimo vinti e i rigori li tiriamo meglio noi)”: non sono in grado di descrivere adeguatamente questa ennesima perla della musica italiana.
No, ecco la trashata... un nano inutile, un cocainomane juventino, un rosicone rinatocontantefaccineverdi... cosa c'entra con la musica?
Grazia di Michele con “La maestra di Renoir”: a metà tra l’idilliaco quadro della maestrina con la penna rossa ed il ricordare a tutti che lei è stata la maestra televisiva degli ultimi due vincitori
Ah ecco chi dobbiamo ringraziare, ditemi dove vive
Tony Maiello con “Improbabile amore”: perché il vincitore delle nuove proposte l’anno dopo partecipa sempre, anche se non ha una canzone degna.
Chiiii???? Perchè esiste? Mah...
Michele Zarrillo con “Nuvole di panna”: perché Zarrillo è ibernato nel retropalco del festival e se non lo scongelano ogni tre anni per fargli cantare un pezzo rischia di andare a male.
Vomito.
Checco Zalone e i Neri per sempre con “Viva la fi…sica e la fi…ducia nel prossimo”: perché Checco è Checco e poi come comici sul palco Arisa e Lapo non bastavano.
Ma qualcosa di nuovo no? La fiducia nel prossimo se l'è inventata da 5 anni se non di più, fare qualcosa di nuovo? lol
Irene Fornaciari con “Sono Triste”: per continuare il percorso iniziato con “Spiove il sole” ed “Il mondo piange”.
Cazzo fai cagare, sei brutta, canti di merda, non hai talento ma sei piena di soldi e cazzi negri (il sogno di Carlo, scherzo volevo solo vedere se lo leggevi tutto, neeeeeeeeerrrrrrdddddddd)